Vi voglio raccontare la storia di Nunzio Rapolano, noto trombino della Val di Forfora emigrato in città a seguito della rilocalizzazione della cartiera per la quale fa il rappresentante con un certo successo grazie alla sua disinvoltura.
Nunzio, tassativamente scapolo per scelta di vita, è un uomo di quarant’anni o giù di lì col cervello di un diciottenne in crisi ormonale. Non molto alto e tirato a lucido, ben vestito e dalla parlantina sciolta, giusta per vendere carta da pacchi o raccattare femmine, possibilmente in calore.
Ha un sesto senso per le donne pronte a darsi da fare, Nunzio, le individua tra cento altre e difficilmente sbaglia un colpo, è un mago per tutti i maschi della Val di Forfora.
In città e meno noto, ma in certi locali come il Pigia Pigia o il Babaluba si è già fatto una nomea di galletto che lo precede e, incredibile ma vero, ne facilità l’azione anziché danneggiarlo. Certe donne se le cercano proprio le rintronate dei bellimbusti !
Le sue regole di vita sono note tra i maschietti aspiranti trombini della Val di Forfora che se le citano volentieri l’uno con l’altro, davanti ad un bicchiere ai tavoli dei bar degli sfigati:
“Le donne bisogna sbrancarle per acchiapparle una a una” che significa che una donna sola è più malleabile di quelle che fanno gruppo, dove c’è sempre di mezzo la saggia che rovina la festa, generalmente la più racchia piena di consigli giudiziosi e prudenti.
Oppure l’universalmente noto “Ogni lasciata è persa” che significa ovviamente che non bisogna rinunciare mai, o anche la meno nota “Ogni uomo ha una donna dentro, in genere è una lesbica” .
Oppure la volgarissima massima che può essere utilizzata pure come battuta, da usare però con moooolta cautela: “Per natura, la donna ideale deve soddisfare due sole regole: dartela e non rompere i coglioni” .
Beh, le regole lui le sa a memoria anzi c’ha l’imprinting nel dna e certi atteggiamenti conseguenti gli vengono naturali, senza sforzo né vergogna.
Un tipo pericoloso per le donnine avvedute, capace di stravolgere la vita delle ingenue credulone con promesse di fidanzamenti che mai si realizzeranno e prove d’amore richieste dopo tre balli.
Perciò donne, attente al Nunzio sempre affamato di topa, specie nella città dove vive e nei locali che bazzica, io ve li ho segnalati per avvertirvi.
Anzi, vi dirò di più: come fare per riconoscerlo.
Vestito elegante quando va in sala, sempre in nero, pantalone, camicia e scarpe, e anche mutande e calzini per chi avrà la cattiva sorte di vederli, senza canotta della salute e solo con un pendaglino al collo a forma di cuore infranto.
Odore di colonia muschiosa da vero maschio che non deve chiedere mai e che invece chiede di continuo, capello brizzolato e riccioluto, baffettini sottili e denti bianchi, un vero fighetto. Gli darei di quei ceffoni !!!
Nunzio balla, ma non si sforza troppo, per non sudare ed affaticare i lombi che servono a ben altro, perciò lo troverete a fare passettini di salsa o di mambo senza scomporsi, non lo vedrete certo impegnato in veloci cha cha o scatenate merengue, piuttosto il suo momento clou è quando l’orchestra attacca i lenti da struscio, allora lui si accamperà nel mezzo alla pista con la vittima sacrificale di turno.
Nunzio difficilmente si sbaglia: quando balla con una donna è dopo una selezione di sguardi e soppesamenti caratteriali, analisi del sangue e introspezioni psichiche che il suo cervello latino e maschilista elabora alla velocità di mille gigabyte al secondo e restituisce con un sorriso ammiccante e una regola inderogabile: attaccare solo con quella che ci sta.
Nove volte su dieci si sa come andrà a finire: la povera pecorella finirà nella tana del lupo, nella fattispecie il suo scannatoio arredato in stile sadomaso.
Una notte di passione con mille promesse e all’indomani arrivederci e grazie.
Senza scampo e senza futuro, e poi sarà pianto e stridor di denti.
Signore e signorine io vi ho avvisato, non ce l’ho particolarmente con Nunzio, del resto siamo compaesani, anche io sono della Val di Forfora, solo che mi spiace vedere tanto spreco di passione e sentimento con un mascalzone quando ci sono in sala dei bravi ragazzi come il sottoscritto!