Floorcraft

Il termine floorcraft viene solitamente utilizzato in architettura e arredamento, soprattutto industriale,  per indicare la caratteristiche di fluidità di scorrimento di persone e mezzi attraverso un determinato percorso, indica ad esempio la corretta disposizione di stand, scaffali, merce e luoghi di sosta nei grandi magazzini, la collocazione degli sportelli negli uffici pubblici in relazione alle aree di attesa, la linea della catena di produzione di una fabbrica.

Una buona applicazione di floorcraft nei supermercati tenderà a rendere piacevole addentrarsi tra gli scaffali favorendo la curiosità verso la merce esposta e rendendo agevole muoversi. All’opposto orientarsi all’interno di un magazzino Ikea evidenzia notevoli difficoltà ed è probabile si tratti di floorcraft studiato per indurre il cliente ad attraversare tutti i padiglioni di esposizione pure a discapito della sua pazienza.

Nei paesi anglosassoni il concetto viene applicato anche al ballo.

In questo caso il termine floorcraft indica l’abilità nello sfruttare lo spazio disponibile per mantenere un costante avanzamento senza scontrarsi con altre coppie né rinunciare al proprio programma.

È la padronanza dei movimenti e della interrelazioni tra i due ballerini, un riflesso delle comunicazioni corporee attraverso le quali vengono rapidamente modificati passi e figure secondo la necessità.

Il ritmo, il movimento liscio e controllato, l’azione dei piedi, l’adeguamento della propria espressione musicale con il variare della velocità mantenendo  intatto l’equilibrio, il tempo e la tecnica perfetta sono caratteristiche per una applicazione ottimale di floorcraft, importanti nell’ambito agonistico ma  molto utili anche in sala per evitare incrocchi e calci negli stinchi.

Ovviamente una corretta applicazione prevede che i ballerini eseguano tutte le variazioni del caso come se niente fosse, senza farsene  accorgere e mantenendo postura e inclinazione del corpo misurate, con il sorriso sulle labbra e con una compostezza ed un equilibrio che non si lascino turbare dalla presenza ingombrante delle altre coppie.

E’ quello che molti cercano di fare in ogni sala da ballo stipata di ballerini entusiasti allorché si cerca di evitare di pestare gli altri: occorre  sapere modificare o alternare passi e figure, usare cioè variazioni  che  consentano agevolmente di potersi spostare di lato o  retrocedere senza ostacolare le altre coppie, e saper poi riprendere la linea di ballo in maniera naturale.

Come ben sappiamo la densità di genere umano nelle sale reca qualche fastidio perché ogni coppia che si muova decentemente vorrebbe l’esclusività della pista, anzi gradirebbe che vi fossero solo pochi scalzacani che ballano male per risaltare ancora di più, ma la realtà e che le sale sono affollate di umanità dotata di vari livelli di capacità che se ne strafregano degli altri e tirano dritti per la loro strada, anzi qualcuno neanche si sposta dal centro della pista tutto preso a pomiciare o a mettere radici nel pavimento.

Nella coppia il più delle volte sono le donne a innervosirsi per i cozzi e i pestoni che si danno e si prendono in pista, gli uomini sono più tolleranti ma anche più sbadati.

La ballerina, si sa, dovrebbe affidarsi ciecamente al cavaliere per la guida e la direzione, ma spesso lo fa con rassegnazione e a malincuore, cosi basta la minima scusa di un piccolo incidente di percorso per rivendicare una sorta di autonomia decisionale su come muoversi. Del resto in questa disciplina è indispensabile un affiatamento ed una comunione di intenti assoluta.

A tutti i ballerini uomini sarà capitato di sentirsi strattonare o trattenere per le braccia dalla dama senza capire perché salvo poi accorgersi che stavano andando a sbattere contro altre coppie. Lei allora guarda con rimprovero l’uomo come dire “meno male che ci sono io !”, e l’autorità di guida maschile è minata per sempre.

Per questo i ballerini maschi dovrebbero seguire dei corsi specializzati in floorcraft ed  esercitarsi con solerzia. Un buon banco di prova sono le corsie affollate del supermercato il venerdì pomeriggio o le code agli sportelli delle poste centrali a fine mese o le biglietterie delle grandi stazioni nell’ora di punta.

Qui, anche senza i passi canonici del ballo ma mantenendo postura e tempo, si potrà verificare la propria abilità a muoversi tra le file di persone con grazia sorridendo con nonchalance, se si riesce a fare più percorsi senza buscarne di brutto significa che siamo pronti per la sala da ballo.

Parliamo infine delle fantomatiche competizioni clandestine di floorcraft.

Per una esibizione come si deve di floorcraft sono necessari una pista affollata, un’orchestra brillante che non faccia addormentare e almeno un  paio di coppie incazzose in pista, di quelle che appena le sfiori ti saltano agli occhi.

Sarebbe inoltre opportuno che alcune coppie di anziani stazionassero permanentemente  al centro della sala senza scrollarsi dal loro ritmo di beguine statico, serviranno sia come punti di riferimento che come respingenti da flipper.

Infine è dimostrato che c’è più gusto ad esibirsi in un ambiente ostile, dove non si è conosciuti o indulgentemente tollerati piuttosto che nella solita vecchia balera dove son tutti amici.

La competizione consiste nel viaggiare a tutta birra occupando più spazio possibile ed evitando le altre coppie all’ultimo istante, vince chi urta meno persone senza incocciare i garretti di nessuno e dar di spallate a gente che non c’entra niente o magari sta bevendo qualcosa seduta al tavolo a bordo pista.  L’effetto ideale è creare il panico senza fare danni, con la sola suggestione, come quando una moto da corsa smarmittata vi passa accanto a trecento all’ora sfiorandovi.

La sfida può avvenire secondo le specialità di coppia base o coppia figure, inseguimento, speed slalom  e  free style.

La specialità più semplice è la “coppia base”: consiste nell’effettuazione di un programma lineare senza figure. Molto adatta ai principianti è quella che tutti praticano inconsapevolmente nelle sale sovraffollate, ci si limita ad evitare gli altri senza irritarli troppo. Qui si misura essenzialmente la compostezza e il garbo, generalmente non produce effetti collaterali sugli astanti.

Si comincia sempre da questo tipo di prova prima di passare a livelli più impegnativi, chi non riesce neanche  a fare questo sarà meglio che si dia al giardinaggio.

Assai più difficile è la specialità detta “coppia con figure” nella quale sono previsti programmi di ballo complessi con amalgamazioni e passi di varia difficoltà, il minimo sindacale sono serie di giri rovesci e spin, doppi pivot e promenade aperte. Già qui si dovrebbero iniziare a vedere i primi cozzi ed a ricevere dei “vaffa…” incarogniti di incoraggiamento da parte degli altri che vi vedranno sfrecciare a braccia tese e gambe allungate. Per ballerini esperti.

La specialità detta ”inseguimento” è analoga a quella del ciclismo su pista: due coppie di concorrenti partono contemporaneamente dai due angoli opposti della pista e si rincorrono seguendo la linea perimetrale di ballo, vince chi acchiappa l’altra, il tutto destreggiandosi tra gli altri ballerini. Questa esibizione prevede programmi con figure classiche da gara senza riguardi per nessuno; è molto eccitante a farsi ed a vedersi, spesso si risolve con calci nelle rotule e sportellate nella schiena degli improvvidi ballerini che si trovano fortuitamente sulla linea di ballo, è  molto coreografica e adatta a gente senza scrupoli.

Lo “speed slalom” è molto spettacolare, si pratica solo sul ritmo del valzer viennese e con i soli giri  a destra e a sinistra: occorre andare veloci, molto veloci, il più veloci che si riesce e passare il più rasente possibile alle altre coppie.

Il massimo si ottiene quando il leggero urto della propria giravolta farà a sua volta entrare in rotazione involontaria gli altri che stanno tranquillamente ballando, come far girare delle ruzzole che si incrociano, è bellissimo quando riesce. In genere al termine del pezzo si viene rincorsi fino fuori del locale da torme di ballerini eccitati. Questo fatto sta a significare che l’esibizione è riuscita.

Infine il “freestyle” nel quale innovative e originali  figure vengono improvvisate sul posto dai concorrenti, come il passo dell’ombrellaio, nel quale si passano le braccia sinistra uomo destra donna sopra le teste degli altri ballerini, il passo dello scorpione, con il quale si attorcigliano le gambe in un triplo pivot con allungo della gamba destra della dama a tranciare l’aria, la capovolta e mezza, le due capovolte e mezza e lo sgambetto multiplo con avvitamento a destra, tutta roba che potrebbe generare risse furiose. Il ballo ideale per questa specialità è naturalmente il quick step, ma anche la polka saltata fa sua figura.

In alcune esibizioni è stato tentato anche il “doppio axel” che si può produrre unicamente nella polka alla filuzzi e consiste come noto nello slancio della gamba destra del ballerino in avanti per facilitare la rotazione, una volta in aria viene eseguita una giravolta e mezza di coppia e infine si atterra sul tacco a spillo del piede sinistro della dama mentre braccia e gambe sfarfallano all’impazzata per dare maggior impeto.

Questo tipo di competizione libera di free style si effettua a fine serata con il cappotto già pronto e il motore della macchina tenuto acceso da un complice fuori della porta del locale perché le reazioni degli altri clienti sono del tutto imprevedibili e conviene darsela a gambe appena l’orchestra ha terminato il pezzo. Indicata per ballerini irresponsabili e fuori di testa.

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