Ricomincia la scuola

Settembre, riaprono le scuole e riaprono anche quelle di ballo per un altra stagione di fatiche e di sogni.

Patriebalere ha svolto una indagine anonima intervistando un campione rappresentativo di popolazione, rompendo i coglioni a casaccio ai passanti frettolosi e schivi all’uscita dei supermercati, alle fermate del bus e fuori dalle fabbriche . Ecco una panoramica di quanto hanno risposto alla interessantissima domanda:

“Andrà a scuola di ballo quest’anno ?”

Si e sono contenta, non ne potevo più di passare le serate a rigovernare e dare lo straccio per terra mentre quel fannullone di mio marito se ne sta a guardare le donne mezze nude in tivvu, ora dovrà guardare me per forza, così impara.

 

Quest’anno non andrò a scuola perche mi sono rotto i maroni.

 

SI, è  il mio primo anno, mi sono iscritto al liscio. Un amico che c’è stato l’anno scorso mi ha detto che qui si cucca perché ci sono più donne che uomini, speriamo perché a me di ballare non me ne frega niente.

 

Abbiamo deciso di iscriverci su consiglio del consulente matrimoniale perché siamo un pochino in crisi e litighiamo ogni giorno sul come sia meglio cucinare  il petto di pollo o sul tipo della candeggina o su che marca di benzina mettere, insomma queste cose vitali. Forse ballare ci farà riavvicinare però io vorrei fare il tango e lui il merengue.

 

No, quest’anno mi dedico al giardinaggio notturno, ci si riposa di più !

 

Evviva ricomincia la scuola, voglio fare la polka con tutti i maschi del corso.

 

Ma naturale. Se l’hanno scorso ho imparato il giro spin con avvitamento dorsale, quest’inverno voglio imparare lo spin-off del reverse figurato ambiguo, poi voglio imparare a star dritto sul tacco-pianta dei piedi. Voglio fare un figurone quando per Natale vado a ballare alla capannuccia (non quella capannuccia lì che si può pensare).

 

Torno a ballare perché spero che la Clara dai dai me la dia!

 

Noi smettiamo, abbiamo fatto un fioretto di non divertirci più. Vogliamo espiare le nostre colpe molteplici.

 

Viva il ballo e i ballerini.

 

Se trovo dove mettere il nonno vado a scuola di ballo caraibico e poi vado in crociera nei Caraibi e lo parcheggio all’ospizio.

 

Noi siamo contenti che la scuola ricominci così possiamo perfezionarci e fare invidia ai nostri vicini di casa che credono di essere chissacchì e confondono lo chassè con lo chassis. Roba da non credere.

 

Ho fatto un regalo di compleanno alla nonna e l’ho iscritta alla scuola di mazurka  così qualcuno se la piglierà almeno due sere a settimana e io sarò libera di frequentare il corso di danza del ventre per provare le sensazioni che questa danza etnica orientale può regalare, aumentare la mia deficiente  consapevolezza corporea, e soprattutto sviluppare la mia sensualità repressa.

 

Purtroppo devo smettere di ballare perché non me la sento più. E’ più di un mese che non me la sento. Chissà dove l’ho lasciata.

 

Sono stanco di essere depresso, non sono fatto per questo stato d’animo, sono un lottatore pertinace e in questi anni di delusioni e porte in faccia non ho mai mollato, il mio cervello ha lavorato di fantasia e dal nulla è emersa un’idea pazza prima apparsa come in un film o in sogno, poi pian piano fattasi convincente: iscrivermi ad una scuola di ballo liscio alla filuzzi e cercare una donnetta con la quale accoppiarmi in sala, accoppiarmi in senso metaforico per il momento ma senza mettere limiti alla provvidenza.

 

Vorrei iscrivermi alla scuola di flamenco del maestro Aragones ma finché non mi passa la peristalsi intestinale sarà meglio di no, non vorrei che a forza di sbattere i tacchi sul pavimento scappi anche qualcos’altro.

 

Come si vede le opinioni  e le aspettative sono le più svariate e variegate al cioccolato.

E’ luogo comune  che le scuole dell’obbligo del ballo si protraggano per due anni, principianti e intermedi, dopo questo periodo generalmente si ha la svolta: chi voleva imparare a muoversi decorosamente in pista e nei balli consueti ha raggiunto lo scopo e, ritenendosi soddisfatto, smette per dedicarsi alle uscite del sabato sera in balera. Chi ha desiderio di imparare nuovi balli e non li trova nella vecchia scuola va in cerca di nuove esperienze con la speranza di non dover ripartire daccapo e di non esser mai più considerato un principiante, chi apprezza l’impegno settimanale in sala o in palestra con il gruppo si iscrive ad un  terzo corso avanzato che promette perfezionamento un po’ fine a se stesso perché ciò che si imparerà non lo si metterà mai in pratica in pista. C’è poi chi è stato colpito dalla patologia e passa alle lezioni  private per scoprire i propri limiti fisici e di passione ed inizia una nuova e diversa avventura.

Generalmente fra i corsisti dei due anni di base si è formato un rapporto di cameratismo e amicizia che è doloroso interrompere E’ sempre un momento critico veder andar via i vecchi compagni di serate di polka e di tango con i quali abbiamo condiviso emozioni e inceppamenti e con i quali ci siamo illusi di aver imparato un poco di armoniosità, ma la vita va avanti comunque ed è naturale che ognuno faccia la propria scelta.

Così anche la nostra scuola riapre con programmi ed orari nuovi, ci saranno inevitabilmente cambiamenti  anche per noi che per due anni siamo stati assieme in tante serate speciali come in una serie di appuntamenti che sembrava non dovessero mai finire, perderemo le vecchie abitudini, prenderemo altre strade.

E’ proprio per voi, compagni di passione e di avventura di tante notti di musica e danza, di questa forza inesplicabile, di questi splendidi anni di dolce declino, per voi che animate queste storie di amore e solitudine, di speranza e malinconia, per voi amici di semplici baldorie, è per voi che siedo al mio tavolo, ricordo e scrivo, ascoltando una dopo l’altra canzoni che si diffondono lentamente.

Per quelli di voi che in macchina, tornando a casa, ascolteranno le canzoni della radio, per quelli che non sono ancora sazi di musica e per quelli che rimandano disperatamente l’ora del rientro.

Per quelli che prima di dormire parleranno ancora una volta di giro naturale, per quelli che hanno dato il meglio e non sono mai appagati e per quelli che hanno trascorso un’altra serata da soli, a guardare gli altri risplendere, ma non hanno abbandonato la speranza

Per quelli che domani dormiranno fino  a tardi e non ricorderanno  le avventure di oggi,  per quelli che sogneranno la ballerina con cui hanno condiviso un passo di tango, per quelli che hanno sonno  e non combattono più.

La serata è finita, e ancora resta sospeso un momento di struggente inquietudine.

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