La posta del cuore: bassina piacente

Gentile dottor Libanore, fermo posta del cuore del SAMBA

Sono una ragazza non più di primo pelo, piacente ma bassina. Dalle ultime misurazioni in farmacia misuro infatti neanche un metro e quaranta, anche quando metto i tacchi alti non arrivo a superare il metro e cinquanta e oltretutto rischio sempre di cadere perché ho i piedini del trentatre.

Sono una grande appassionata di ballo liscio ma riesco difficilmente a combinare qualcosa di costruttivo con i rari maschi che mi invitano,  si devono sempre incurvare su loro stessi e non abbiamo un gran bel portamento. Anche tenere il passo viene difficoltoso perché i miei sono passettini e quelli loro sono passi normali.

Insomma trascorro la maggior parte del tempo a fare tappezzeria e guardare gli altri divertirsi.

A me dispiace tanto perché i maschi ignoranti mi dicono “tu saresti anche bellina, peccato che tu sia così piccina“ che non è un gran complimento, e poi non mi fanno ballare perché dicono che fanno troppa fatica e gli viene il mal di schiena.

La prego dottore mi dica se posso fare qualcosa per tirarmi su, se non altro di morale

Sua bassina piacente

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Mia cara bassina piacente

Sapessi che nostalgia mi ha assalito leggendo la tua lettera !

Mi sono tornati alla mente quei tre mesi che molti e moti anni addietro  trascorsi con le gemelle Bolini del circo nazionale del Dniepr: erano due acrobate mignon, diciamo pure due nane energiche e brillanti, che mi hanno regalato una esperienza felice e spensierata. Inutile dire che erano di una agilità straordinaria ed una fantasia sfrenata. Fu un’esperienza tonica e irripetibile, ne combinammo di cotte e di crude.

Purtroppo dovetti staccarmi da loro quando l’amministratore del circo, un colonnello dell’armata rossa in pensione, si accorse che il loro rendimento in pista stava vistosamente calando e mi buttò fuori a calci dalla carovana, del resto non ero di alcuna utilità per il circo.

Non disperare, l’importante per la femmina è essere piacente, poi bassina o altina, grassa o magra, storta o dritta va sempre bene, l‘uomo ricerca l‘originalità.

Piuttosto il problema del ballo non è da sottovalutare: con le gemelle Bolini non ebbi da affrontare questo enigma perché loro ballavano sul trapezio o sul lettone e basta, ma mi rendo conto che un tango o un valzer inglese si adattino male ad un dislivello di altezza consistente. Pertanto vedo due sole possibilità: o ti trovi un nanerottolo della tua stazza che sappia ballare decentemente ed insieme affronterete le piste da ballo sovraffollate consapevoli di rimediare parecchie gomitate sulla testa, o, all’opposto, ti trovi uno spilungone ben messo che ti prenda in collo e ti faccia roteare avvinghiata con  le gambine  al suo busto.

Di questi tipi da cavalcare ne potrai trovare negli interstizi delle sale da ballo, occultati da tendaggi e paraventi, mentre spiano affranti dalla malinconia gli altri che si divertono. Ce ne sono sempre nelle sale, sono un po’ nascosti come gli acari, basta saperli cercare. Vedrai come saranno contenti quando una tipettina piacente come te si presenterà davanti e gli intimerà di farla ballare, gli sembrerà di giocare con una bambola. Del resto sono bravi ragazzi,  hanno solo bisogno di qualcuna che prenda l’iniziativa e li comandi  a bacchetta.

Pertanto su, datti da fare e non ti compiangere, ricordati sempre che donna nana, eccetera eccetera, come si suol dire.

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