05 – Terceiro dia: de Vila Franca de Xira a Azambuja

Tutta seguendo il tracciato tradizionale ben segnalato 21,38 chilometri sotto il sole di questo sabato, quando tocchiamo i 100 chilometri da Fatima per quasi 7 ore di marcia. Seguire il cammino è stato semplice e rilassante; è il terzo giorno di marcia e dovrebbe essere il più duro, domani si dice che andrà meglio perché fisico e gambe si saranno adattate a questo ritmo, ma i piedi fanno un po’ male, il secondo dito di entrambi i piedi, uno ha l’unghia pestata e duole sopra, l’altro è leggermente spaccato di lato e duole per lo sfregamento. Per fortuna calze e scarponi formano un tutt’uno col piede e bloccano i movimenti articolari delle dita, tanto da poter camminare agevolmente e con un po’ di precauzione. So comunque che dovrò convivere con questa situazione fino alla fine, non vedo l’ ora di arrivare a sera per ungere abbondantemente i piedi e infilare quegli orrendi  sandali che non piacciono a nessuno ma che mi danno grande sollievo.

Finalmente lunghi tratti fuori dalle strade e comunque oggi non c’è traffico. Alle 12 incrocio il cippo dei 100 e chiamo famiglia ed i soliti amici per condividere la mia soddisfazione, sento che un poco di loro è con me.

cippo dei 100 chilometri

In effetti sono contento, e sono pure digiuno come al solito, sto bevendo pochissimo ed è un errore che non posso permettermi, domani mi riprometto di rimediare ma intanto anche oggi non si trovano barettini o alimentari, pare che in questa zona ci siano solo paesi fantasma abitati da operai agricoli e non esistano negozi.

Ho avuto un poco di incertezza negli ultimi 6/7 chilometri perché temevo che seguire le indicazioni del Caminho mi avrebbero portato lontano dall’albergo e in condizioni di sole molto caldo, vento e strada sterrata ero molto affaticato. Sono arrivato stremato, completamente sulle gambe e si vedeva.

La camera alla “Casa de Rainha” fa un po’ schifo ma il bagno, seppure microscopico, c’è e la posizione è centrale nel paese.

Oggi per  strada ho visto tre pellegrini in lontananza, ognuno per proprio conto, altre tre signore abbigliate da pellegrine le ho incrociate dall‘affittacamere ma non ci siamo detti alcunché, siamo tutti in là con gli anni e con scarsa voglia di socializzare.

Stasera ho deciso di fare la spesa al vicino supermercato supereconomico e mangiare  nella cucina comune di questa brutta struttura. Sono riuscito a spendere 13 euro di stupidaggini anche se qualcosa mi servirà domani, tipo un pezzo di formaggio da mangiare a morsi come un selvaggio  perché non ho coltello.

Ho deciso di modificare le ultime due notti portoghesi, una a Fatima e l’ultima a Lisbona, mi pare di averne vista anche un po’ troppa di città fino ad oggi e anche questo è il bello di non dover rendere conto a nessuno.

E adesso devo parlare della Feira de Maio de Azambuja.

Nella passeggiata post cena guardavo con curiosità le staccionate posizionate lungo le strade, come un corral e non ne capivo il perché, così mi sono informato, meglio tardi che mai. Il Ribatejo è la regione portoghese dell’allevamento dei grandi bovini e Azambuja ne è un centro  importante.

Ogni anno a maggio, quest’anno inizia fra pochi giorni il 25 maggio, si svolge questa manifestazione molto sentita:  è proprio come le nostre feste paesane, ma qui il tema sono i bovini in generale, i cavalli e naturalmente i tori: messa, sfilate, ballo, esibizioni, mostre di animali e corrida (da noi per fortuna manca la corrida).

Il paese si sta preparando: cavalli, cavalieri, tori e altri bovinidi più mansueti sfilano per vie del paese tutti agghindati e le staccionate servono a mantenere compatta la processione, hai visto mai che una mucca, o peggio un toro da una tonnellata si infili in casa di qualcuno.

A proposito della corrida portoghese detta tourada: differisce da quella spagnola ben più conosciuta sostanzialmente per un elemento: il toro non viene matato (sta per ucciso) nell’arena, ma dopo, con calma, dietro le quinte. Nell’arena i toreador si limitano a torturare e insultare (?) l‘animale fino allo sfinimento, risparmiando agli spettatori paganti lo spettacolo della morte in diretta. E’ perciò meno cruenta ? no,  per nulla. E mi taccio una volta per tutte sulla tauromachia portoghese.

Giornata per la quale non ho altro da aggiungere. Comunque Azambuja non è poi un brutto posto ed io sto prendendo troppo sole.

Notte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *