Addì ieri alle ore 21.30 circa l’agente semplice Tumiriello Genesio stava approfittando del turno di guardia notturno per godersi un meritato riposo quando veniva bruscamente svegliato da una telefonata anonima comminata dal proprietario del Bar Cristallo sito in località Cannigione che richiedeva l’intervento urgente di una pattuglia di forze dell’ordine.
Scossosi dal giustificato torpore l’agente Tumiriello richiedeva ulteriori informazioni al chiamante atte alla compilazione del modulo PIC 112 del manuale del pronto intervento celere: generalità, codice fiscale, domicilio, estremi della patente di guida e financo l’indirizzo dal quale stava chiamando che era appunto quello del bar Cristallo. Nonostante un apparente nervosismo l’individuo chiamante rispondeva esattamente alle varie domande di rito.
Espletate le formalità l’agente Tumiriello procedeva con l’allertamento della pattuglia di servizio che nella fattispecie risultava essere quella della volante 41/bis comandata dal maresciallo Battaglia seduto in auto con al fianco sinistro l’autista agente semplice Tasselli Gerardo e l’ausiliario Rino Badalà posizionato direttamente alle sue spalle. La pattuglia era in servizio di perlustrazione sul lungomare alla ricerca di passeggiatrici abusive e non.
Ricevuta la chiamata l’auto procedeva ad una repentina inversione a “U” sulla litoranea causando alcuni lievi tamponamenti e si dirigeva a velocità sostenuta e sirene spiegate e luci azzurre verso il luogo del delitto.
Quivi giunti il maresciallo Battaglia si accorgeva immediatamente che il Bar Cristallo trovavasi all’interno del Camping Bellavista della medesima località e ne faceva parte integrante.
All’interno del bar veniva rilevata la presenza di un uomo di tipo romano di anni 50 che appariva su di giri e della moglie di genere procace e di un vacanziere austriaco di età imprecisata, anch’egli in modalità alterata. Erano presenti anche il gestore stesso del Bar Cristallo chiamante soccorso e un altro gruppuscolo di persone definite curiosi di circa un centinaio di capi facenti parte del gruppo vacanze del Camping sopracitato, tutti peraltro in abiti succinti essendo la temperatura ancora elevata per la stagione.
Poiché gli animi risultavano ancora alquanto surriscaldati e maneschi il maresciallo Battaglia ordinava all’ausiliario Badalà di brandire minacciosamente il dissuasore modello X26 in dotazione alla pattuglia in grado di procurare ustioni e abrasioni varie.
Calmati i bollenti spiriti dietro la minaccia di scariche elettriche ad alta tensione si poteva finalmente procedere alla ricostruzione dei fatti dai quali risultava che il succitato turista austriaco, del quale non faremo il nome per la privacy, aveva poche ore prima preso il mano il suo cellulare di origine cinese e scattato alcune foto nel locale da molteplici angolazioni ed altezze. Un gesto questo che faceva andare su tutte le furie il 50enne della capitale convinto che oggetto degli scatti non fosse l’arredo del locale ma il lato B della moglie, dove per lato B si intende il posteriore anale della suddetta.
Avveniva quindi che senza ascoltare le parole giustificative dell’austriaco che in un tedesco che gli astanti definivano gutturale continuava a ripetere di aver fotografato solo il bancone e le sedie in pivvucci il turista di Roma perdeva le staffe e procedeva a schiaffeggiare ripetutamente l’austriaco nonostante le reticenze della moglie procace.
Al termine del prolungato schiaffeggiamento gli asportava il telefonino e provvedeva alla cancellazione di tutte le fotografie presenti nella memoria, odierne e non.
A questo punto il romano sembrava calmarsi ma il turista e austriaco non si riteneva soddisfatto e non faceva finta di niente. Lui che fino dal primo momento sosteneva di non aver immortalato nessun posteriore, al suo fianco c’erano anche la moglie e i figli, non ha voluto assolutamente lasciar perdere e intendeva denunciare l’aggressore con la testimonianza degli astanti che infatti provvedevano immediatamente a dileguarsi.
A questo punto al gestore del Bar Cristallo non restava che richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.
Ricostruiti i fatti il maresciallo Battaglia provvedeva a raccogliere pazientemente la denuncia del turista Austriaco e al sequestro del telefonino del medesimo che in assenza di prove tangibili veniva inviato alla unità scientifica per tentare il recupero del corpo del reato ovvero le presunte foto del culo della signora.
All’uomo di genere romano in quanto sospettato di violenze ingiustificate su turista straniero venivano ritirate la patente di guida e il libretto di circolazione in attesa di provvedimenti e veniva per il momento rilasciato a piede libero ma senza mezzi di trasporto.
Si procedeva infine a accogliere le generalità e le testimonianze di tutti presenti ammontanti a un centinaio di astanti per gli atti processuali e alla segnalazione alla ASL competente per i tamponi resisi necessari in quanto partecipanti ad un assembramento non autorizzato in abiti succinti e senza la mascherina regolamentare. L’operazione si è protratta fino all’alba di questa mattina.
Scritto, letto e riletto e firmato dal sottoscritto verbalizzanteAgente scelto Settimio Paccosi fu Gerolamo